Who made our clothes? The need to re-think a more sustainable fashion supply chain

[Ita]
L’industria tessile è attualmente uno dei settori produttivi più insostenibili al mondo. Se da una parte rappresenta la dimensione più alta della creatività e dell’espressione della personalità dell’essere umano, in prevalenza nei paesi occidentali, dall’altra produce enormi quantità di vestiti ad un ritmo spropositato, delocalizzando la produzione nei paesi dove il costo del lavoro è spesso molto basso e dove non vengono garantite le condizioni di sicurezza di base agli operai, in prevalenza giovani donne. Tutte queste problematiche portano il settore a causare danni enormi all’ambiente.
Per questo motivo l’industria della moda ha iniziato da qualche anno a perseguire un cambiamento radicale nell’organizzazione della sua supply chain, dalla scelta dei materiali primi all’ultimo step del rapporto col cliente. La linear economy “produzione-distribuzione-consumo-rifiuti” deve essere ripensata con una declinazione più sostenibile, adatta a durare nel lungo periodo. Questo risultato può essere ottenuto migliorando la responsabilità sociale delle multinazionali del tessile, inglobando innovazioni in ogni step che porta alla realizzazione del prodotto finale.
Questo elaborato analizza con precisione la definizione del concetto di sostenibilità nei suoi vari aspetti e l’interpretazione di questo principio nell’industria dell’abbigliamento, focalizzandosi sulle scelte strategiche di alcune imprese per adattarsi ai cambiamenti sociali e di mercato. La sfida che riguarda la gestione della sostenibilità a livello aziendale verrà supportata con un caso di studio sull’azienda Salvatore Ferragamo, un brand di lusso che sta guidando la transizione verso un settore più sostenibile.

[Eng]
The garment industry is currently one of the most unsustainable productive sectors in the world. If, on the one hand, it represents the highest dimension of human creativity and self-expression, mostly in Western countries, on the other hand it produces tons of kilos of clothes at an unstoppable pace in low-wage countries, without providing basic safe working conditions to its employees, mostly young women, and causing a huge damage to the global environment.
For this reason, the fashion system has already started a dramatic change in developing its supply chains, from the sourcing phase to the ultimate step of reaching customers. The linear economy “take- make-dispose” is being redefined into a more sustainable and durable concept, by improving the social responsibility of textile MNCs towards the planet and people, with innovative perspectives in each step that leads to the final product.
This paper analyses the broad definition of sustainability, in its various pillars, and its interpretation by the fashion industry, by focusing on what is being done by different companies at the supply chain management (SCM) level to keep up with this urgent need. The issue of managing sustainability will be presented with a case study on Salvatore Ferragamo, an Italian luxury brand that is taking concrete steps towards this new market reality.

Maria Letizia Avanzini –  Business and Economics – 2020, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna