L’economia circolare nel settore della plastica: tre casi aziendali a confronto

Il mercato delle acque minerali e confezionate sembra non avere crisi ed è sempre più attuale il problema connesso all’inquinamento da plastica.
Nel 2017 i litri di acqua venduti sono stati 14.900 milioni con un packaging costituito all’82% da bottiglie in PET (Polietilentereftalato). Tutto ciò dovrebbe far riflettere sull’impatto di produrre e confezionare bevande non interiorizzando realmente il concetto di “responsabilità estesa al produttore”. Una responsabilità, quella, che non si esaurisce con la produzione e la vendita, ma che deve necessariamente andare oltre il “fine vita” di un bene.
Il mio lavoro di tesi è partito dalla revisione della letteratura relativa alla responsabilità sociale d’impresa con l’obiettivo di introdurre e valorizzare il concetto di sostenibilità. Nonostante non ci sia, oggi, una definizione univoca di sostenibilità, è indubbio sottolineare l’importanza di questa nuova visione di fare business. L’economia, infatti, si dirige verso “nuove stazioni” muovendosi attraverso il binario della creazione di valore condiviso.
Da queste considerazioni oggettive, sono stati analizzati i primi tre Gruppi produttivi del settore beverage (Sanpellegrino, San Benedetto e Fonti di Vinadio) con lo scopo di valutare l’integrazione della sostenibilità nel business e l’attuazione di cambiamenti nella strategia e nei processi operativi.
Il lavoro si è concentrato principalmente sull’analisi dell’economia circolare trattando accuratamente il tema della plastica, il processo del riciclo e l’impiego di plastica rigenerata (R-PET) nei processi produttivi.Per effettuare questo tipo di analisi, è stata creata ad hoc una matrice ed è stato somministrato un questionario ad un campione di 708 consumatori per valutare la loro propensione al consumo di acqua in bottiglia e per rilevare se conoscessero o meno l’impegno sostenibile delle aziende.Attuare meccanismi circolari presume comportamenti virtuosi e coinvolgere i cittadini può permettere di evitare la dispersione di un materiale post consumo completamente riciclabile e con un valore potenziale ancora molto alto.Grazie a questa accurata ricerca è stato possibile operare un confronto il più oggettivo possibile, evidenziando tre strategie completamente differenti ma, tutte quante, orientate alla sostenibilità.

 


 

Manila Battisti – Economia e Management, 2019, Università degli Studi di Roma Tre