Innovazione digitale e settore agricolo: verso una filiera agroalimentare più sostenibile

Il presente elaborato ha l’intento di studiare come l’applicazione delle nuove tecnologie possa contribuire, e in parte lo stia già facendo, a rendere le catene di approvvigionamento all’interno del settore agroalimentare più sicure, trasparenti e sostenibili.

La presa di consapevolezza di uno sviluppo che potesse coniugare la crescita economica con il rispetto dell’ambiente aprì la strada, negli anni Ottanta, al concetto di sostenibilità, destinato ad occupare uno spazio sempre maggiore all’interno della nostra società: nel 2015, la sostenibilità è al centro dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, entrando di diritto, qualche anno dopo, nel Green Deal europeo con l’obiettivo di trasformare il sistema alimentare e guidare l’Europa verso una crescita più inclusiva. Le tecnologie digitali, in modo del tutto analogo, sono anch’esse all’ordine del giorno; non stupisce, dunque, che stiano intervenendo lungo la supply chain anche all’interno del settore agroalimentare.

La tracciabilità e la trasparenza offerte dalle innovazioni sono fondamentali per rendere la catena di approvvigionamento più resiliente e sostenibile, ma soprattutto per garantire la conformità dei prodotti relativamente alla questione della sicurezza alimentare. L’IoT, ad esempio, è utile nei processi di tracciabilità per determinare l’esatta posizione dei prodotti e per monitorarne le condizioni di conservazione, mentre la tecnologia blockchain può essere sfruttata, oltre che per garantire una maggiore tracciabilità, per certificare la provenienza degli alimenti e per segnalare la presenza di eventuali allergeni.

Gli sviluppi digitali ricoprono un ruolo non indifferente anche nella primissima fase della filiera, ovvero nella produzione agricola e nell’approvvigionamento delle materie prime; l’agricoltura di precisione si basa su una serie di strumenti che, sfruttando le nuove tecnologie, riescono ad ottimizzare la produttività del suolo, limitando allo stesso tempo l’impatto ambientale. Durante i processi di coltivazione, ad esempio, l’intelligenza artificiale e l’analisi dei big data possono rivelarsi estremamente efficaci nel ridurre i costi di produzione e nell’ottimizzare l’utilizzo delle risorse.

Una migliore gestione della filiera agroalimentare consente, inoltre, di prevenire lo spreco alimentare che, come testimoniano recenti indagini, registra cifre sempre più preoccupanti; a questo proposito, sono tante le azioni di sensibilizzazione messe in campo nella lotta agli sprechi, come il “Patto contro lo spreco alimentare” lanciato da Too Good To Go, e l’istituzione della “Giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari”.

Per andare, dunque, verso uno sviluppo che sia realmente sostenibile e responsabile è necessario rivedere i nostri modelli di produzione e di consumo, riconoscendo l’insostenibilità del modello lineare e attuando il passaggio all’economia circolare. L’Earth Overshoot Day è senza dubbio uno degli indicatori che più trasmettono l’urgenza di una transizione verso stili di vita più sostenibili, nei quali possa prevalere un utilizzo sempre più consapevole delle risorse.


Milena Sartori – Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione pubblica d’impresa – Università degli Studi di Milano