Regione Piemonte per l’innovazione sociale

Lo scorso 23 gennaio si è tenuto a Torino Il Forum dell’innovazione sociale, un importante momento di confronto per gli attori dell’innovazione sociale. In questa occasione abbiamo intervistato Augusto Ferrari, Assessore alle Politiche Sociali di Regione Piemonte, che ci ha parlato della strategia di welfare territoriale.

Assessore Ferrari, il Piemonte è all’avanguardia a livello nazionale sul nuovo paradigma di innovazione Sociale. Quali sono in sintesi gli elementi innovativi della vostra strategia WE.CA.RE. (WElfare CAntiere REgionale)?
“WECARE – Welfare Cantiere Regionale” è il primo esempio a livello nazionale di strategia integrata per l’innovazione sociale posta in campo da una Regione, nata dal lavoro di un tavolo inter-assessorile composto dagli assessorati alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa; ai Diritti Civili e Pari Opportunità; alle Attività produttive; all’Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale.
La strategia nasce dalla convinzione che sia necessario e indispensabile un cambio di paradigma che concepisca il welfare come ambito di sviluppo e crescita in grado di concorrere al pari di altri asset territoriali a determinare i fattori di sviluppo del territorio, anziché relegare le politiche sociali quale ambito deputato all’assistenza per alleviare i problemi sociali.
La sfida della strategia WECARE, operando su un piano regionale di politiche integrate e coinvolgendo tutti gli attori pubblici e privati, è quella di coniugare politiche sociali, politiche del lavoro e sviluppo economico, pensando alla coesione sociale come grande occasione di sviluppo territoriale ed alla crescita come una sfida da realizzare attraverso la riduzione delle diseguaglianze sociali.
La strategia si pone in sintesi i seguenti obiettivi:
– Promuovere interventi in cui la centralità sia posta sulla persona e le sue reti di relazioni anziché le tipologie di servizi di cui necessita;
– Realizzare una visione generativa, dove chi usufruisce di servizi deve essere posto in condizione di stabilire con i servizi stessi e con gli altri cittadini relazioni di reciprocità e di corresponsabilità;
– Adottare il principio di sussidiarietà circolare per impegnare tutti i soggetti del territorio (pubblica amministrazione, soggetti dell’economia e della società civile) ad assumersi la responsabilità di concorrere al bene comune;
– Favorire la prossimità e la domiciliarità, ovvero la scelta di riconoscere come focus unificante la persona nella sua globalità per promuovere l’emersione, lo sviluppo e la valorizzazione delle potenzialità di ciascuno.

Proprio in questi giorni, con il Forum dell’Innovazione Sociale di Torino avete assunto un ruolo trainante anche a livello nazionale, proponendo un “patto” tra le Regioni. Sulla base di quali presupposti avete lanciato la sfida per una condivisione strategica del nuovo welfare territoriale?
Molte Regioni italiane sono impegnate in uno sforzo atto a ripensare in un’ottica nuova i propri sistemi di intervento socio-assistenziale, ponendo in particolare l’attenzione a come l’innovazione sociale possa effettivamente permeare i sistemi territoriali per far crescere opportunità di sviluppo ed inclusione.
La capacità di innovare dei territori deriva sempre meno da un investimento in ricerca e sviluppo, ma è legata sempre più alla possibilità di ottimizzare e massimizzare le connessioni tra i diversi attori del sistema di riferimento.
Oggi, quindi, la sfida dell’innovazione sociale è legata alla capacità di connettersi ad altri ecosistemi di innovazione. La capacità delle Regioni di interloquire e confrontarsi su questo tema, attraverso uno scambio di esperienze e buone pratiche, risulta pertanto fondamentale per la messa a sistema di interventi organici che vadano nella direzione di un forte ripensamento del modello di welfare.
Il Forum dell’Innovazione Sociale che abbiamo voluto organizzare, a cui hanno partecipato 10 Regioni italiane e oltre 250 persone, è stata una prima grande occasione di confronto. A seguito del Forum, abbiamo lanciato la proposta di siglare un Patto tra le Regioni, a cui hanno già aderito 7 Regioni e altre sono intenzionate a farlo nelle prossime settimane, per la realizzazione di un Laboratorio interregionale per l’innovazione sociale.
Il Laboratorio intende porsi come punto di osservazione e ragionamento condiviso sui processi di innovazione delle politiche sociali, ponendosi i seguenti obiettivi:
– rappresentazione condivisa dei modelli strategici, operativi e organizzativi dell’innovazione sociale;
– scambio di esperienze e buone pratiche sulle politiche per l’innovazione sociale;
– replicabilità di interventi già sperimentati in altri contesti;
– realizzazione di una strategia interregionale condivisa, a partire dall’esperienza piemontese di “Wecare”;
– approfondimento e formazione tecnica sui temi dell’innovazione sociale, anche in vista dell’implementazione da parte delle Regioni di sperimentazioni concrete;
– accompagnamento reciproco alla stesura di politiche innovative.

 

Augusto Ferrari è Assessore alle Politiche sociali, della famiglia e della casa della Regione Piemonte dal 2014. Laureato in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dal 1991 insegna lettere classiche a Novara, Comune dove è nato e dove è stato Consigliere Comunale e, dal 2011, Assessore alle Politiche Sociali.