Pensare circolare

Dal contributo di Rossella Sobrero, membro del Comitato scientifico del Salone della CSR, per il libro Le rotte della sostenibilità (editore EGEA) disponibile a partire dal 2 ottobre 2018.

Per la Ellen MacArthur Foundation economia circolare è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. L’economia circolare parte infatti dall’idea di non sprecare e riutilizzare tutto quanto possibile, dai rifiuti urbani agli scarti di lavorazioni agricole e industriali, fino ai prodotti giunti a fine vita. Un approccio filosofico non solo una questione tecnica che presuppone un nuovo modo di vedere le cose, un sistema in cui circolano idee di rigenerazione, riciclo, riuso.
Anche se oggi sono in aumento i progetti che migliorano l’efficienza e riducono l’impiego di materie prime e energia, queste iniziative da sole non sono sufficienti per risolvere il problema. Il modello economico va ripensato nel suo complesso: il passaggio dall’economia lineare all’economia circolare è partito ma è tutt’altro che realizzato.

Ripensare la filiera
L’economia circolare richiede un ripensamento di tutte le fasi del processo: dalla progettazione, alla produzione, dal consumo al fine vita dei prodotti per cogliere ogni opportunità per limitare l’uso di materia ed energia in ingresso e minimizzare scarti e perdite.
Dal ridisegno delle filiere ad una nuova gestione degli scarti, dall’estensione del ciclo di vita del prodotto alla sharing economy, dall’impiego di risorse sostenibili alla concezione del prodotto come servizio: queste le vere sfide per le aziende chiamate a ripensare la propria attività per renderla più efficiente ma anche più attenta all’impatto ambientale.
Un processo che coinvolge tutti gli attori in modo trasversale lungo l’intera catena del valore: per superare la tradizionale distinzione di fasi e ruoli tipici dell’economia lineare. In questo contesto, le grandi imprese possono svolgere un ruolo fondamentale, anche come volano per favorire la transizione circolare delle proprie filiere. Se i cambiamenti climatici accelerano, così come lo sfruttamento delle risorse, accelera anche la tecnologia e con questa la coscienza ambientale dei cittadini.

L’importanza della blockchain
Sempre più spesso si sente parlare di blockchain come strumento di trasparenza. Blockchain è un registro digitale, una sorta di database decentralizzato che segnala le transazioni di qualsiasi tipo e fa rispettare i contratti automaticamente in base alle condizioni decise dai partecipanti. La cronologia delle transazioni viene aggiunta alla catena (non è necessario tenere traccia su carta) e poiché il sistema è distribuito e crittografato non può essere manomesso o hackerato. Nata in origine come mezzo per favorire le transazioni dei bitcoin, oggi questa tecnologia sta avendo un impatto importante in diversi ambiti.

Il ruolo della comunicazione
La comunicazione ha un ruolo importante per aiutare l’economia circolare a crescere e a ingaggiare pubblici diversi. Oggi, grazie alla trasformazione digitale, è possibile coinvolgere in modo più efficiente anche i fornitori grazie a piattaforme che facilitano il dialogo e il confronto.
Il web permette a tutti di diventare protagonisti della sostenibilità, consente di coinvolgere sempre più persone, avviare nuove partnership, creare una nuova cultura attenta all’ambiente e al sociale.
Le organizzazioni, in particolare le imprese, sono sempre più “case di vetro” esposte al giudizio degli stakeholder che vogliono conoscere il loro impegno sociale e ambientale. Trasparenza e responsabilità diventano quindi fondamentali: alle imprese si chiede non solo di adottare politiche sostenibili ma di condividerle con i propri pubblici interni ed esterni. Se l’impresa non dimostra di collaborare per trovare soluzioni per il futuro del pianeta può diventare vulnerabile. Un piano di comunicazione deve tenere conto di una nuova sensibilità e inserire in modo trasversale la sostenibilità non solo nelle strategie corporate ma anche in quelle di marketing.