Le voci dei protagonisti: intervista a Brembo

Intervista a Cristina Bombassei, Chief CSR Officer di Brembo.

La forte attenzione verso le persone, l’ambiente e la comunità ha sempre rappresentato una caratteristica distintiva del Gruppo che ha pubblicato il primo Bilancio del Capitale Intangibile nel 1999. Come è cambiato nel tempo l’approccio di Brembo alla sostenibilità? 

La sostenibilità è storicamente radicata nel DNA di Brembo. Alla fine degli anni ‘90 ci siamo resi conto che non tutto quello che facevamo era misurabile in termini economici e che da sempre c’era un “valore dell’intangibile” che volevamo far emergere. È iniziato così un percorso sempre più strutturato che ci porta ogni anno a rendicontare nella DNF (Report di Sostenibilità) il nostro agire a livello globale in tema di sostenibilità e di responsabilità sociale d’impresa. Questo significa che ogni nostra scelta strategica tiene ben presente gli aspetti legati alle tematiche Environment, Social e Governance, con l’obiettivo di migliorare costantemente l’impatto delle attività aziendali sia sull’ambiente sia sulla società.

In qualità di azienda globale e responsabile, Brembo continua a sostenere progetti di carattere sociale anche nei contesti e nelle situazioni di maggior urgenza a livello internazionale. Come avete deciso di agire in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina?

Abbiamo sentito il dovere di portare il nostro sostegno alla popolazione ucraina. Siamo partiti da questa volontà per ideare e sviluppare a fianco di Fondazione Cesvi il progetto “Safe Haven”. Un “Porto Sicuro”, messo a disposizione di donne ucraine con figli neonati o bambini molto piccoli e persone con disabilità che sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. Oggi sono circa 100 le persone accolte nell’Hotel Palace Europa di Lublino, in Polonia. Per loro sono stati attivati dei servizi educativi oltre che ludico ricreativi. In particolare vengono forniti corsi di lingua inglese e polacca e corsi di orientamento lavorativo che hanno l’obiettivo di facilitare l’integrazione sul territorio.

CDP ha confermato il Gruppo nella selezione delle aziende globali più meritevoli per l’impegno nella riduzione delle emissioni di CO2 e per la gestione responsabile delle risorse idriche. Quali progetti avete intrapreso in questi ambiti?

La “doppia A” conferita da CDP dimostra che siamo sulla strada giusta verso il raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine per la riduzione del nostro impatto sull’ambiente. Diventare carbon neutral entro il 2040 è sicuramente uno degli ambiziosi obiettivi che vogliamo raggiungere. Dal 2019 abbiamo ridotto di circa il 29% le nostre emissioni nei siti produttivi e negli uffici, grazie a progetti di efficienza energetica e all’incremento dell’uso di energia elettrica rinnovabile che in alcuni stabilimenti raggiunge il 100% delle fonti utilizzate. Inoltre, lavoriamo per favorire un’economia circolare. Ricicliamo i materiali di scarto e monitoriamo il consumo significativo di risorse naturali, come ad esempio l’acqua. In questo impegno, coinvolgiamo anche la nostra filiera di fornitura in ottica di condivisione trasversale delle migliori pratiche e delle azioni più efficaci che possano fare la differenza verso un sistema più sostenibile.