L’alternativa sostenibile della moda

Iniziamo a conoscere LAV (Lega Anti vivisezione), tra i protagonisti del Salone 2019.

Perché è importante che il settore moda modifichi alcuni suoi processi verso uno sviluppo più sostenibile?
Dalla nostra prospettiva, nessun materiale ricavato dallo sfruttamento di un animale può garantire che al singolo animale coinvolto siano stati risparmiati privazioni e sofferenze, o comunque assicurata una vita naturale (per qualità e durata). Nonostante l’esistenza di certificazioni di filiera.
Per questo invitiamo le aziende di moda ad investire verso materiali più etici e allo stesso tempo più sostenibili perché, oltre a non comportare la problematica del “Benessere Animale”, sono privi delle criticità tipiche degli “Animal Derived Materials (ADMs)” quali: impatto ambientale (dovuto agli allevamenti – sia intensivi che estensivi- ed ai trattamenti chimici per la lavorazione dei materiali); difficoltà nel reale e quotidiano controllo della filiera (e del singolo animale); impatto sulla biodiversità e rischio di catture in natura (per le pelli di specie “esotiche”).

Quali sono gli obiettivi del progetto “Animal Free Fashion”?
Animal Free Fashion ha lo scopo di premiare l’impegno delle aziende di moda nella graduale dismissione di ADMs, e le aiuta nel comunicare i traguardi raggiunti tramite l’applicazione di uno specifico rating ideato da LAV e che ha la funzione di essere una traccia di un possibile processo di phasing-out; senza imporre scadenze e lasciando alle aziende la decisione sugli obiettivi da raggiungere.
Animal Free Fashion prevede anche la possibilità per le aziende di moda di utilizzare liberamente il marchio Animal Free della LAV per identificare e valorizzare i prodotti moda già completamente privi di ADMs.
L’adesione al progetto Animal Free Fashion e l’uso del logo dedicato non comportano alcun costo a carico delle aziende.

Qual è il rapporto di LAV con le imprese?
Con spirito costruttivo, cerchiamo sempre di incontrarci intorno ad un tavolo per avviare un confronto sulle criticità degli ADMs, comprendere le difficoltà di un’azienda nell’individuare soluzioni alternative e modificare il proprio posizionamento sul mercato, per poi possibilmente definire insieme degli obiettivi concreti e raggiungibili.
Tendenzialmente evitiamo un approccio “di campagna” qualora l’azienda dimostri un reale coinvolgimento degli stakeholders nel processo decisionale.