Premio Impatto: intervista a Giovanni Bruno

In occasione della 10° edizione il Salone ha lanciato il Premio Impatto per portare l’attenzione sull’importanza di misurare e valutare l’impatto generato da progetti che intendono contribuire al percorso verso lo sviluppo sostenibile.  Abbiamo intervistato Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare ONLUS, una delle 6 organizzazioni vincitrici.

Il tuo progetto ha vinto la prima edizione del Premio Impatto. Ce ne puoi parlare?

Non pensavamo di poter ricevere un riconoscimento così significativo alla prima edizione del nostro lavoro. E’ un riconoscimento dello sforzo fatto, con il sostegno e la guida di Altis, di misurare l’effetto, l’efficacia dell’operatività quotidiana di tante realtà diverse che collaborano da una sponda all’altra di quel ponte ideale che è Banco Alimentare: aziende alimentari, grande distribuzione, donatori in genere da un lato e rete delle 7.600 strutture caritative convenzionate con le 21 realtà di Banco Alimentare su tutto il territorio nazionale. Il premio per noi rappresenta dunque uno sprone a continuare in questo lavoro cercando di affinarlo per considerare sempre più e meglio le tante diverse implicazioni.

Le organizzazioni decidono di intraprendere un percorso di misurazione dell’impatto per poter rendicontare il proprio impegno. In che modo è stato utile anche per migliorare i progetti e la gestione della tua organizzazione? 

Come detto, operiamo nel recupero, stoccaggio e distribuzione di alimenti (oltre 120mila tonnellate lo scorso anno) a 7600 strutture caritative a vantaggio di oltre 1.700.000 persone in povertà alimentare. Per noi è di fondamentale importanza valutare l’impatto sociale, non solo in termini di accountability per gli stakeholder che ci sostengono, ma anche e soprattutto per più e meglio renderci conto dei tanti aspetti della nostra attività che possono diventare una leva di ulteriore miglioramento e di maggior efficacia.
Con i consulenti di ALTIS abbiamo misurato l’impatto di Banco Alimentare sui nostri
stakeholders chiave: personale dipendente e volontario, le aziende agro-alimentari, la
grande distribuzione e le strutture caritative che ricevono gratuitamente da noi e
altrettanto gratuitamente sostengono tante persone in difficoltà. Complessa dunque ma estremamente utile la valutazione, sia nel suo insieme sia con riferimento alle diverse implicazioni degli altri soggetti che con noi interagiscono direttamente e indirettamente.
Importante per cercare di individuare e privilegiare poi progetti sempre più adeguati ed efficaci. Rivolgendoci a stakeholders così diversi tra loro, siamo chiamati ad avere
un’operatività e una sensibilità adeguata a ciascuno. Misurare quello che facciamo,
dunque, ci aiuta in un servizio migliore e spinge ad una professionalità crescente.
Alla valutazione sociale dell’impatto sociale abbiamo accostato la valutazione d’impatto ambientale, avendo la nostra operatività una forte componente logistica basata su automezzi, celle frigo, elettricità, carburante ecc. Nel calcolo del nostro impatto ambientale 2021 emerge che il cibo salvato dallo spreco ci ha permesso di evitare l’emissione di oltre 97.000 tonnellate di Co2 equivalente e ci ha confermato nella scelta di progressiva sostituzione dei mezzi obsoleti con mezzi a basso impatto ambientale.