Snam

Nata nel 1941, Snam è oggi una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo nonché una delle maggiori aziende quotate italiane per capitalizzazione. Grazie a una rete sostenibile e tecnologicamente avanzata, Snam garantisce la sicurezza degli approvvigionamenti di energia, abilita la transizione energetica e favorisce lo sviluppo dei territori nei quali opera. Dal 2018 Snam ha accelerato gli investimenti per la transizione, puntando su innovazione e R&D a supporto dei business della green economy.


Snam biodiversity strategy: ricercare il positive impact in una grande opera infrastrutturale

Mentre l’azione per il clima è ben indirizzata a livello globale e proliferano standard riconosciuti sia per misurare che per definire piani di decarbonizzazione allineati agli accordi di Parigi, l’attenzione verso la perdita di biodiversità sta ora prendendo velocemente slancio. Le imprese si trovano nella posizione di dover assumere un ruolo di primo piano nel promuovere strategie per la protezione e il ripristino della biodiversità. Snam mira ad essere un “first mover” e distinguersi sia a livello nazionale che di settore, seguendo alcuni principi fondamentali: sviluppare una strategia basata sulla scienza coerente e allineata alla sua strategia climatica e che miri a contribuire agli obiettivi definiti dal Global Biodiversity Framework adottato della COP 15. Analogamente all’approccio scelto per la gestione del cambiamento climatico, Snam ha iniziato con il misurare l’impatto delle proprie operation sulla biodiversità adottando il modello SBTN. L’azienda ha quindi raccolto i dati necessari per individuare le principali pressure che le attività di costruzione, trasporto, stoccaggio e rigassificazione esercitano sulla natura. Snam ha quindi calcolato la sua Nature Footprint scoprendo che il cambiamento d’uso del suolo durante la costruzione e la manutenzione dei nuovi metanodotti costituisce l’impatto materiale per la biodiversità, mentre le altre attività, al di là della fase di costruzione, non hanno un impatto significativo. Quindi, focalizzandosi sul cambiamento d’uso del suolo, Snam ha misurato l’impatto assoluto dei progetti, in termini di superficie occupata, e lo ha incrociato con un indice di integrità della natura specifico per ciascuna area geografica. Quest’ultima analisi ha portato all’evidenza che la Linea Adriatica e il progetto Chieti-Rieti sono gli “hotspot” su cui Snam esercita maggior pressione sulla natura. Sulla base di questi risultati, Snam ha definito 2 obiettivi: agire con un approccio Zero Net Conversion entro il 2024, attraverso il ripristino delle aree impattate, e raggiungere il Net Positive Impact entro il 2027, attraverso la realizzazione di progetti per rigenerare, ristabilire e proteggere la fauna e la vegetazione negli “hotspot” individuati.

Attualmente Snam opera già in un regime di Zero Net Conversion. Infatti, si assicura che gli impatti nel cambiamento dell’uso del suolo siano minimi (ad esempio, utilizzando tecnologie trenchless, attraverso una fase ingegneristica attenta). Qualora gli impatti siano inevitabili, le aree naturali e seminaturali sono completamente rispristinate al loro status naturale. La sfida in questo ambito consiste ora nel migliorare la valutazione e il monitoraggio ante/post operam con tecnologie avanzate quali l’uso di droni, satelliti e laser scanner. Inoltre, considerando il ruolo di Snam per il Paese, il suo impatto su tutta la penisola e i suoi rapporti con le comunità e gli enti locali, è più che mai necessario impegnarsi oltre il suo impatto diretto, tutelando, rigenerando e arricchendo la natura nelle aree limitrofe alle sue infrastrutture ma che tuttavia non insistono su di esse. La sfida è quella di rigenerare la biodiversità attraverso progetti che siano in linea con le strategie internazionali e nazionali, ad esempio, a favore degli impollinatori e della rigenerazione di ecosistemi fragili o danneggiati. Snam deve quindi dare priorità e selezionare iniziative positive per la natura seguendo un approccio decisionale basato sulla fattibilità tecnica, finanziaria e amministrativa nello specifico contesto locale. Inoltre, sarà sempre più importante, in un’ottica di sintesi tra strategia climatica e di biodiversità, saper contribuire alla gestione del rischio idrogeologico e alluvionale nei siti e nelle aree circostanti alle infrastrutture di Snam, attraverso opere di monitoraggio, di messa in sicurezza e di rigenerazione della vegetazione per migliorare la stabilità del suolo e la resilienza del territorio.

Protezione del suolo e della biodiversità
Politica in materia di biodiversità
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