Phoenix Italy

Phoenix Italy è una startup innovativa fondata nel 2020 e con sede a Milano, che ha l’obiettivo di recuperare gli scarti tessili, e in particolare gli scarti di pelle derivati dai processi di lavorazione, in ottica di economia circolare. Phoenix Italy ha sviluppato il progetto L-WARE (Leather WAstes’ REbirth) che trasforma gli scarti di pelle in carboni attivi da utilizzare nel Cleantech per la rimozione di microinquinanti emergenti dalle acque reflue.

 

L-WARE: Leather Wastes’ Rebirth

Attualmente gli scarti derivanti dalla lavorazione della pelle (nei settori calzaturiero, pelletteria, abbigliamento, arredamento, automotive) costituiscono un problema di smaltimento, sia dal punto di vista dei costi che degli impatti ambientali. Infatti tali scarti vengono attualmente smaltiti:
– in discarica, con contaminazione delle acque sotterranee e superficiali di metalli pesanti;
– in inceneritore, con emissione di gas tossici nell’atmosfera.

In Italia vengono annualmente lavorati 116 milioni di mq di pelle e gli scarti in pelle dell’industria calzaturiera sono annualmente 1,3 milioni di mq. Se si considerano anche gli scarti derivanti dall’abbigliamento e pelletteria, gli scarti annuali di pelle raggiungono i 2,4 milioni di mq.Attraverso il progetto L-WARE (Leather WAstes’ REbirth) Phoenix Italy ha brevettato uno specifico trattamento degli scarti di pelle in modo da ottenere carboni attivi altamente performanti, da impiegare per la rimozione dalle acque reflue dei microinquinati emergenti e in particolare dei PFAS. I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sono una famiglia di composti chimici usati prevalentemente in campo industriale per rendere resistenti ai grassi e all’acqua vari materiali come tessuti, tappeti, carta. I PFAS penetrano nelle falde acquifere e, attraverso l’acqua, raggiungono i campi e i prodotti agricoli e dunque gli alimenti, diventando così tossici per l’uomo, gli organismi viventi e l’ambiente.Grazie a questa ricerca Phoenix Italy è entrata a far parte di LE2C (Lombardy Energy Cleanthech Cluster) e ha partecipato alla sperimentazione nell’ambito del progetto FANGHI, dove diverse strategie tecnologiche per la riduzione della presenza di PFAS nelle acque reflue e nei fanghi sono state messe a confronto.