Mare Aperto

Mare Aperto Foods, società genovese che fa capo a Jealsa – uno dei principali produttori di conserve ittiche a livello mondiale – nasce nel 2015 per la commercializzazione di conserve di tonno in Italia. Da allora, il marchio Mare Aperto è diventato un fiore all’occhiello di Jealsa, registrando negli ultimi anni un tasso di crescita medio del 19,1%, che le ha permesso di chiudere il 2019 con un fatturato di quasi 70 milioni di euro. Tutti i suoi prodotti contengono tonno proveniente da pesca sostenibile, certificato Friend of the Sea o MSC (Marine Stewardship Council), oppure pescato con il metodo tradizionale a canna.


Dagli scarti del tonno ai cosmetici, così Mare Aperto sfrutta il 100% delle materie prime

Mare Aperto, società genovese che fa capo a Jealsa – uno dei principali produttori di conserve ittiche che lo scorso anno ha generato vendite pari a 667 milioni di euro – ha implementato, insieme alla casa madre, un sistema di valorizzazione totale della materia prima utilizzata nei suoi siti produttivi. Gli scarti di lavorazione dell’industria conserviera del tonno superano le 450.000 tonnellate/anno. “Rendere il settore più sostenibile significa anche andare oltre al concetto di sottoprodotto.” – spiega Carlos Blanco, Amministratore Delegato di Mare Aperto: “Dobbiamo fare tutto il possibile per valorizzare ciò che è di origine naturale: attraverso le aziende del nostro gruppo trasformiamo tutte le parti del pescato non destinate all’alimentazione umana in prodotti di alta qualità, destinati a diversi mercati come l’acquacoltura, l’alimentazione per animali o persino prodotti cosmetici.”Mare Aperto fa parte, infatti, di un vero e proprio sistema di economia circolare, creato dalla casa madre Jealsa già dai tempi della sua fondazione, circa 60 anni fa: grazie ad esso, che è ancora oggi uno dei punti fondamentali del programma di Responsabilità Sociale “We Sea”, è in grado di sfruttare il 100% della materia prima utilizzata, grazie a tecnologie di biovalorizzazione marina ed estrazione selettiva.In tal modo, quasi la metà della materia prima si utilizza per i prodotti destinati all’alimentazione umana, commercializzati in Italia da Mare Aperto, e al pet food, attraverso l’azienda Pet Select. Il resto viene trasformato in farina e olio di pesce (circa un terzo del totale), destinati al settore dell’acquacoltura e industrie affini. Infine, il restante 20% viene utilizzato dal settore farmaceutico e cosmetico. Gli scarti del tonno sono, infatti, ricchi di molecole attive, come Omega 3 e collagene, i quali trovano impiego nella cosmesi, nella farmaceutica e nella alimentazione funzionale, permettendo un uso razionale e totale delle risorse marine.

INTERVISTA MILANO FINANZA Food Economy – Puntata 14
IL SOLE 24 ORE – Gli scarti del tonno si trasformano in cosmetici con il progetto We Sea

AFFARI ITALIANI – Economia Circolare: Mare Aperto produce cosmetici con gli scarti del tonno
DISSAPORE – Tonno, gli scarti diventano cosmetici grazie al progetto We Sea