A Udine il Salone della CSR fa di nuovo centro

di Mara Guglielmin, tirocinante come referente del CUG – Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità dell’Università di Udine

Un grande successo per la 2° tappa udinese del Giro d’Italia della CSR, che ha visto una straordinaria partecipazione. La sempre maggior attenzione verso le tematiche della sostenibilità si è già vista con il Salone della CSR dell’edizione passata e la sua riconferma alimenta speranze e aspettative per il futuro.
In particolare, il Salone della CSR svolto a Milano l’anno scorso ha contato 5.500 presenze, 87 eventi e quasi 400 relatori e l’hashtag dell’evento è stato Trend Topic di Twitter per ben quattro giorni. L’attenzione alla sostenibilità si espande come un’onda e il Salone della CSR ne è sicuramente un fondamentale promotore. Il suo obiettivo è quello di sviluppare nuove reti e collaborazioni tra i soggetti che credono e investono nella responsabilità sociale, oltre a diffondere una cultura della sostenibilità, spiega Rossella Sobrero, fondatrice di Koinètica, nel gruppo promotore del Salone della CSR. Il tema prescelto di quest’anno è I territori della sostenibilità intesi sia quelli fisici, come spazio da preservare, che quelli della mente, come spazio delle idee da coltivare, entrambi per delineare la rotta sul futuro, sperando sia radioso, della responsabilità sociale.
A dare il benvenuto, assieme a Rossella Sobrero, anche Patrizia Simeoni, Delegata del Rettore per l’Ambiente e l’Energia dell’Università di Udine e Fabio Pettarin, Presidente di Animaimpresa.
La collaborazione tra Università di Udine e Animaimpresa è sicuramente un punto di forza, soprattutto in ambito di ricerca e sviluppo, spiega Pettarin, d’altro canto l’Università di Udine è presente nella rete delle università sostenibili, promotrici di conoscenza e buone tecniche nel campo nell’innovazione sociale.
La mattinata viene suddivisa in più parti a partire dalle esperienze, per poi passare al nesso tra comunicazione e sostenibilità e infine lasciando spazio alle idee, al confronto fino a tirare le fila di quella che è stata una mattinata densa e ricca di contenuti di rilievo.
Il primo a portare la sua testimonianza è Roberto Siagri, Amministratore delegato di Eurotech. Si tratta di una società, nata negli anni ‘90, dedicata alla ricerca, sviluppo e produzione di computer miniaturizzati e ad elevate prestazioni, innovazione che porta in ben tre continenti, dall’Europa all’America fino all’Asia. La sua vision vede i computer fondersi con l’ambiente, con l’obiettivo di migliorare le nostre capacità sensoriali e percettive. È così che, in ambito di sostenibilità, Eurotech ha un ruolo fondamentale, ad esempio nei trasporti intelligenti o nelle tecnologie utilizzate all’interno delle fabbriche per la prevenzione di guasti ai macchinari o più in genere per la realizzazione di processi sempre più efficienti. La più grande sfida oggigiorno, sostiene Siagri, sta nel passaggio da un’“economia del cowboy”, dove le risorse vengono considerate infinite, ad un’“economia dell’astronauta” che, andando contro alla prima, ha l’obiettivo di produrre sempre più in maniera sostenibile. Proposito forse arduo, ma è pur vero che “resistere al cambiamento esige più energia, se non andare con il cambiamento”, come sostiene Rossella Sobrero.
Alessandro Driussi, Presidente di Venchiaredo, presenta poi la sua esperienza nell’azienda lattiero-casearia Friulana di Sesto al Reghena specializzata nella produzione di formaggi freschi, famoso tra questi il suo stracchino. Nasce nel 1968 e trova la base della sua composizione di valore nella filiera, unica nel territorio di riferimento, che mette al centro i suoi duecento allevatori con le loro famiglie e il benessere animale, oltre ad avere un allevamento entro i 60 km dal consumatore finale. Filiera, tracciabilità e tratti distintivi sono così elementi fondanti della sua dimensione sociale. Per nulla trascurata, però, anche la sua dimensione ambientale basata su un modello di business sostenibile, buoni esempi il suo packaging apri&chiudi contro lo spreco alimentare e l’attenzione all’efficientamento energetico.
Segue Francesca Visintin, Socia e Presidente di E-frame, start up innovativa che opera nei settori ambiente, energia ed europrogettazione, insediata in Techno Seed, incubatore certificato del Parco Scientifico e Tecnologico di Udine. La start up ha vinto il Premio per lo Sviluppo Sostenibile 2016 per aver sviluppato eValue, modello di contabilità ambientale e integrata per le aree protette, che analizza le relazioni tra economia e ambiente attraverso indicatori che misurano il valore monetario dei servizi ecosistemici, l’intensità dell’uso delle risorse naturali nei processi produttivi e forniscono informazioni sull’eco-efficienza. Focus del suo intervento sull’importanza del capitale naturale come bene pubblico e ricchezza del nostro territorio. L’ambiente che ci circonda non è inesauribile e dargli valore monetario è basilare affinché non venga dato per scontato. Altro passo necessario infatti, sostiene Francesca Visintin, è l’economia circolare, secondo cui bisogna minimizzare l’uso di energia e materia anche nella fase di fine vita del prodotto.
Da una start up si passa ad una società finlandese di grande rilievo a livello mondiale, Wärtsilä Corporation, leader nella fornitura di soluzioni per la generazione di energia per il settore marino e terrestre. Emanuela Fregonese, Communications & Branding Manager di Wärtsilä Italia, ce la presenta evidenziando la loro attenzione all’incremento di conoscenze tecnologiche per impattare sempre meno nell’ambiente, soprattutto attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili. Il remind essenziale che mette in luce riguarda però la responsabilità individuale, pensare sostenibile nel quotidiano, in ogni piccola azione perché milioni di gocce formano un oceano. Wärtsilä Italia ne dà l’esempio promuovendo eventi sostenibili, ad esempio eliminando il materiale promozionale cartaceo o creando gadget con materiale riciclato.
Infine Massimo Santinelli, Amministratore e titolare di Biolab, porta la sua esperienza nell’azienda produttrice di prodotti vegetali e biologici di Gorizia. Nata nel 1991 ha la mission di promuovere il consumo di prodotti di origine vegetale, provenienti da agricolture biologiche controllate e certificate. Inoltre cerca di valorizzare il territorio grazie alla collaborazione con e tra i produttori locali; la sua vision infatti, sta nel dare visibilità, sostenibilità, supporto e riconoscimento a eccellenze del territorio spesso nascoste. I valori di Biolab vedono il consumatore al centro, basilari: la coerenza, non lavorano carni; la responsabilità, la filiera rispetta l’ambiente; la collaborazione, valorizzare la persona in azienda e il territorio poiché prendono valore dal territorio e lo restituiscono in termini economici. Si tratta quindi certamente di un altro buonissimo esempio di azienda sostenibile.
A seguire l’intervento di Renata Kodilja, coordinatrice dei CdL in Relazioni Pubbliche e Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni dell’Università degli Studi di Udine, che spiega quanto saper comunicare la responsabilità sociale sia importante. Il passaggio essenziale che deve essere fatto è dallo stakeholder management allo stakeholder engagement. Non è quindi più sufficiente creare relazioni positive con i soggetti che influenzano o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi che decide di perseguire l’azienda, ma è necessario che questa comunichi e condivida gli assunti di base della cultura d’impresa, la sostenibilità deve essere nel DNA, e generi senso e significati di sostenibilità attraverso lo storytelling e il sensemaking; il mondo esterno non possiede infatti un senso intrinseco, ma ha sempre e soltanto il senso che ciascuno gli attribuisce e che acquisisce attraverso le esperienze; sta nell’impresa in questo caso il compito di conferire senso a questo flusso di esperienze, organizzandole. In questo modo si favorisce una partecipazione piena, dedizione da parte dello stakeholder. È bene inoltre tenere a mente che la relazione deve essere etica, condizione simmetrica che prevede l’ascolto, la condivisione e una pari dignità e impegno delle parti, in modo costante e bi-direzionale.
Nella penultima parte della mattinata viene dato spazio alle idee e al confronto. Protagonisti Cristiano Degano, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia e Bruno Bertero, Direttore Marketing Promoturismo FVG. Per Bertero il tema della sostenibilità è un punto critico nel suo settore poiché al momento non si riescono a vedere i vantaggi, per lo più economici, che questa può portare. Rappresenta quindi una sfida che però potrà essere vinta solamente attraverso la sostenibilità culturale, ossia con una costante e continua formazione sul tema. Il problema di fondo sta infatti in una scarsa preparazione, anche per essere pronti a soddisfare le esigenze di un cliente che sta cambiando, in questo senso il WEB è un importante indicatore.
Il dibattito più caldo con il pubblico si ha in merito al contrasto fra il giusto e il conveniente. Spesso la responsabilità sociale viene infatti vista come assolutamente morale, ma non altrettanto conveniente a livello pratico. La soluzione però, sta probabilmente nel mezzo perché i due aspetti non si devono per forza escludere a vicenda, ma possono coesistere.
Le conclusioni spettano a Francesco Marangon, Delegato del Rettore alla sostenibilità (Rete RUS – Rete delle università per lo Sviluppo Sostenibile) che poco può aggiungere ai moltissimi argomenti e spunti di riflessione sorti durante il convegno, se non sottolineare quello che per l’Università di Udine sarà il prossimo importante appuntamento: “I Magnifici Incontri CRUI 2019” quest’anno proprio dal titolo Le Università per la sostenibilità, che si terranno il 29 e 30 maggio a Udine e si concentreranno su quattro temi di discussione: ambiente, clima, energia; welfare, salute e benessere; economia, lavoro e territorio; istruzione e diritto allo studio.

 

Mara Guglielmin
Nata a Pordenone, ha conseguito la laurea triennale in Relazioni Pubbliche presso l’Università degli Studi di Udine sede di Gorizia. È attualmente tirocinante come referente del CUG – Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità dell’Università di Udine. Tra le sue attività si è occupata in diverse occasioni di comunicazione sociale; ha vinto, assieme al team dell’Università di Udine, il concorso “On The Move 2016” organizzato dalla Fondazione Pubblicità Progresso progettando un’iniziativa di marketing non convenzionale, dal titolo “Recycle games”, sul tema della campagna 2016 Sostenibilità. Sobrietà. Solidarietà.