Il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale: 9 aprile 2019 a Bologna

di Paolo Ribotta 

Nella giornata del 9 di aprile alle 9,30 nei locali rigenerati del Dams Lab dell’Università di Bologna in Piazza Pier Paolo Pasolini, si è tenuta la tappa bolognese del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, grazie al contributo di vari attori e rappresentanti di istituzioni pubbliche e private ed ovviamente di Rossella Sobrero, Presidente di KOINETICA, parte del gruppo promotore dell’evento.

L’evento è stato ricco di ospiti ed esperienze che fanno dell’Emilia Romagna una regione all’occhiello per la Responsabilità Sociale d’Impresa, specialmente in quegli aspetti che concernono l’accessibilità a fondi destinati al miglioramento delle best practices e della sostenibilità, classificandola così tra le prime in Italia per avanzamento degli indicatori sugli SDGs 2030.

In merito a questo, Rossella, ha spiegato che è proprio in tale direzione che quest’anno si è deciso di aggiungere al tour tre tappe anche al Sud Italia, ossia Benevento, Catania e Bari, con l’obbiettivo di creare benchmark, networking ed ampliamento dei contatti nei territori anche del Mezzogiorno.

Tutti i relatori si sono trovati d’accordo sulla necessità di creare nuovi spazi d’incontro e di condivisione per ampliare la conoscenza della sostenibilità. Grazie alla responsabile scientifica del Dams Lab, Roberta Paltrinieri, si è introdotto anche un nuovo pilastro della sostenibilità, ossia la cultura e gli investimenti in innovazione, ricerca e riqualificazione.

L’inizio della giornata ha visto come primissimo protagonista Pierluigi Stefanini di ASVIS che ha ricordato il ruolo centrale dell’Agenda 2030 e di come in Italia si abbiano già realtà dove gli obbiettivi sono ad un buon punto rispetto ad altri paesi dove gli SDGs arrancano ad essere raggiunti. A questo proposito diventa fondamentale il rafforzamento del metodo e della governance.

Il punto centrale della mattinata si è sviluppato attraverso le testimonianze delle varie realtà del territorio e le esperienze che mirano a creare valore condiviso, sostenibilità ed inclusione sul territorio, prima tra tutte l’esperienza del progetto “Cartiera”. L’impresa sociale “Cartiera” fondata nel 2017 è stata spiegata da Miriam Salussolia che in collaborazione con la Cooperativa Sociale Lai Momo e la Ethical Fashion Initiative delle Nazioni Unite, hanno ridato vita alla vecchia cartiera Burgo di Marzabotto (BO) ed hanno dato la possibilità a migranti e persone svantaggiate di imparare un mestiere. Il progetto crea collezioni di abbigliamento ed accessori tramite l’uso di scarti di pellami e tessuti ed aiuta i migranti nella costruzione di imprenditoria nei paesi di provenienza con  l’obiettivo di creare ricchezza anche nei paesi d’origine. Concepire le opportunità del processo migratorio è stato il primo passo per questa esperienza di inclusione sociale che unisce la sostenibilità ed il rispetto dell’ambiente allo sviluppo delle comunità ospitanti. Rimanendo nel contesto cooperativo, la testimonianza di Stanislao Fabbrini di Fruttagel, cooperativa ortofrutticola della provincia di Ravenna, conferma l’entusiasmo e la voglia di innovazione che caratterizza questo territorio oltre alla sua fierezza nel riconoscersi nel sistema produttivo cooperativo. Fruttagel dal 2006 effettua il proprio bilancio di sostenibilità, trasformatosi oggigiorno in bilancio sociale, tramite il quale è stato possibile intercettare nuovi ed ulteriori spunti per interagire col territorio e sviluppare un progetto di educazione alimentare e ambientale nelle scuole tramite il progetto Ecosapiens. L’approccio ambientale viene messo al centro tramite studi scientifici di Life Cycle Assessment e Carbon Footprint di prodotto che permettono agli imprenditori una stima dei consumi di risorse e di gas effetto serra emessi nell’atmosfera per ogni bene prodotto. Su tale spunto Stanislao Fabbris ha trasmesso al pubblico un importante messaggio: “ogni prodotto sottocosto o a prezzo basso fa pagare un prezzo più alto da un’altra parte del pianeta”. Su questa riflessione Rossella Sobrero non solo ha riconfermato il ruolo centrale del Consumatore-Attore ma anche del lavoratore come ambasciatore dei valori della sua azienda. In questa intensa giornata di testimonianze è interessante segnalare l’intervento di Stefania Picciriddi del Consorzio Nazionale Servizi che ha posto un focus preciso sulla figura dell’anziano e l’importanza di creare centri per anziani capaci di accogliere adeguatamente persone della terza età, cosa che è stata effettivamente possibile pensare grazie al coinvolgimento di istituzioni quali l’Università e la Fondazione Golinelli. Raramente – conclude Rossella – si parla di benessere degli anziani nei progetti di responsabilità sociale.

La mattinata è stata caratterizzata inoltre da altri interventi realizzati da attori del settore alimentare come Lidl, Conad e e la cooperativa Camst ma la chiusura degli interventi non poteva non avvenire grazie all’intervento di Paola Alessandri della DG lavoro e impresa della Regione Emilia Romagna e Alessandra Bonoli dell’Alma Mater Studiorum di Bologna le quali entrambe stanno dando importanti spazi, nei loro settori di competenza, alla riqualificazione del territorio, della sostenibilità ed al rispetto dell’Agenda 2030.

Vorrei concludere con il primo intervento della mattinata effettuato dall’Assessore al lavoro del comune di Bologna Marco Lombardo che ci ha fatto un discorso lungimirante e di dignità. Il lavoro è il mezzo per creare un impatto sociale consistente che si genera tramite politiche che sappiano creare dignità, sicurezza e regolarità. Con questa frase concludo questa intensa mattinata carica di nuovi spunti e felice di apprendere che il nostro territorio possieda realtà produttive, imprenditoriali e sociali che mirino alla crescita sociale ed economica, alla coesione del territorio ed anche alla cultura, importante pilastro di unione e creazione di valore condiviso.