Da Benevento: facciamo il punto sulla sostenibilità

Di Marcello Stanco e Maria Raimondo, Dottore di Ricerca e Dottoranda in “Economia ed Estimo Rurale” presso il Dipartimento di Diritto, Economia Management e Metodi Quantitativi (DEMM) dell’Università degli Studi del Sannio.

L’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo e la necessità di creare strategie efficaci per il raggiungimento di tutte le dimensioni della sostenibilità (economica, ambientale, sociale e istituzionale) sono le tematiche affrontate durante tutte le tappe del Giro d’Italia della CSR.
La terza tappa del Giro d’Italia della CSR si è tenuta il 6 marzo 2019 a Benevento, presso il Dipartimento DEMM dell’Università del Sannio. Nell’ambito dell’evento, il Prof. Gian Paolo Cesaretti, Coordinatore ASviS, ha parlato degli obiettivi dell’Agenda 2030, spiegando ai presenti il loro ruolo di strumenti per la sostenibilità e la competitività dei territori. Inoltre, ha individuato due aspetti fondamentali per lo sviluppo sostenibile dei territori, quali:

  • L’insegnamento dell’economia circolare nelle scuole;
  • La globalizzazione dei diritti dei lavoratori, oltre che dei mercati.

A Benevento particolare attenzione è stata poi dedicata alle esperienze di sostenibilità realizzate in Campania, regione in cui l’urgenza rimane la sostenibilità economica, intesa come lavoro e reddito, ma dove cresce anche l’attenzione all’ambiente e al sociale, come è emerso dalle testimonianze dei rappresentanti di 6 aziende campane operanti in diversi settori:
Concetta Pigna, Vicepresidente Cooperativa vitivinicola La Guardiense;
Salvatore Pope Velotti, Direttore Sviluppo INWARD Osservatorio Nazionale Creatività Urbana;
Ennio Rubino, Presidente Distretto STRESS;
Antonio Maria Ardia, Referente Azienda agricola Bio Vannulo;
Antonio Garofano, CSR Manager Officine Sostenibili & Achab Med;
Valentina Sada, R&D – Marketing Gruppo Sada.
Nell’ambito dello spazio dedicato alla ricerca, il Prof. Filippo de Rossi, Rettore dell’Università del Sannio, ha presentato il progetto “nZEB Smart-Case”. Infine, prima delle considerazioni conclusive del Prof. Fabio Amatucci, il Dott. Filippo Liverini, presidente di Confindustria Benevento, ha evidenziato le opportunità che la CSR e l’innovazione sociale possono apportare alle PMI del territorio sannita.

Tradizione e innovazione nel territorio campano

L’azienda agricola “La Guardiense” è una cooperativa agricola, fondata nel 1960 e composta oggi da circa 1000 soci agricoltori che coltivano a conduzione diretta più di 1.500 ettari di vigneto, dando vita ad una produzione annua di circa 200.000 quintali di uva. In tema di innovazioni sostenibili, oltre a produrre da fonti rinnovabili circa il 60% dell’energia utilizzata, la cooperativa si preoccupa anche del recupero dell’acqua grazie ad un impianto di depurazione, nonché della difesa di aria, acqua e suolo grazie alla coltivazione secondo tecniche di agricoltura di precisione. L’azienda, inoltre, utilizza le vinacce, sottoprodotto della lavorazione del vino, per ottenerne bio-plastiche per la pacciamatura del vigneto.
L’azienda agricola biologica Vannulo, con sede a Capaccio Paestum (Salerno), leader nella produzione della mozzarella di bufala, ha fatto della sostenibilità il “driver” per la produzione di qualità. Infatti, munendosi di docce e spazzole, materassini in gomma e musica classica, nonché di tecniche di mungitura all’avanguardia, l’azienda riesce a salvaguardare il benessere delle bufale, garantendo igiene e qualità della materia prima che si traducono inevitabilmente in un prodotto di eccellenza. Inoltre, l’azienda agricola Vannulo è stata la prima ad applicare alle bufale il sistema di mungitura volontaria, con robot di mungitura che permettono all’animale l’autogestione con ritmo di vita più naturale e meno stressante. L’interesse alla sostenibilità ambientale è dimostrato dal ricorso al sistema di produzione secondo l’agricoltura biologica già nel lontano 1996 e all’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, prodotta in azienda.

L’innovazione sociale per città sostenibili

Il distretto STRESS (Sviluppo Tecnologie e Ricerca per un’Edilizia sismicamente Sicura ed ecoSostenibile) è il primo distretto ad alta tecnologia sulle costruzioni sostenibili, nato con l’obiettivo di valorizzare i livelli di competitività ed innovazione nel settore edilizio, mediante la costituzione di un network attivo tra imprese, università e centri di ricerca operanti sul territorio regionale campano. La società, nata a Napoli nel 2010, ha come obiettivo principale quello di affrontare le sfide della sostenibilità nel settore delle costruzioni, attraverso lo sviluppo di nuovi sistemi e soluzioni tecnologiche per la “gestione” delle interazioni edificio-ambiente ed edificio-abitanti. In collaborazione con i soggetti pubblici e privati, l’azienda mira allo sviluppo sostenibile dei territori, anche in chiave occupazionale.
Un’altra esperienza presentata all’incontro, che è fortemente legata all’innovazione sociale è la realizzazione, in un quartiere periferico di Napoli, del Parco dei Murales. Si tratta di un’attività ideata da INWARD, l’Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, che, attraverso laboratori e iniziative rivolte alla comunità residente, ha riqualificato con l’aiuto di “street artists” un’area urbana degradata, rendendo i bambini protagonisti del cambiamento.
La testimonianza di Achab Med ed Officine Sostenibili ha invece dimostrato che investire in CSR significa investire in competitività. Achab Med si occupa prevalentemente di campagne di comunicazione sui temi ambientali e nel corso degli anni ha sviluppato efficaci format progettuali sul tema dell’educazione ambientale, rivolti soprattutto ai bambini. Officine Sostenibili è invece una società che opera nel mercato delle gare d’appalto di Igiene Urbana, proponendo ai propri clienti servizi e politiche per un impatto zero dei servizi sul territorio. Numerosi progetti sono stati presentati come casi studio, nell’ambito della tappa sannita, come le iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale intraprese da Mecar Iveco e da Nusco spa.

L’innovazione sostenibile come fattore strategico aziendale

L’azienda Antonio Sada & figli produce packaging in cartone ondulato e fa parte del Gruppo Sada, che opera da quasi 150 anni nel territorio salernitano, per la produzione di packaging primario e secondario. L’innovazione sostenibile si concretizza nella riduzione del packaging e nella rimozione delle componenti non essenziali, quindi nella riduzione in peso o volume dei materiali utilizzati, a parità di shelf life del prodotto. Negli ultimi anni, l’azienda sta incrementando l’utilizzo di materiale riciclato, diminuendo l’impiego di materia prima vergine, impegnandosi a dimezzare l’impatto ambientale della produzione entro il 2030. Inoltre, il Gruppo Sada sta intraprendendo una serie di attività dedicate ai dipendenti, al fine di creare un ambiente di lavoro piacevole e stimolante.

IL PROGETTO nZEB Smart-Case

Lo spazio dedicato alla ricerca, nell’ambito della terza tappa del giro d’Italia della CSR, è stato interamente dedicato al progetto “nZEB Smart-Case”. Obiettivo prioritario del progetto è lo studio di soluzioni per il contenimento dei consumi di energia del sistema edificio-impianto, agendo sui suoi componenti più significativi, quali: l’involucro, gli impianti di climatizzazione; i sistemi domotici, di monitoraggio e controllo. L’nZEB costituisce un progetto di grande valore per i climi più caldi dell’area mediterranea, trattandosi di una sperimentazione volta alla definizione di standard e linee guida per la realizzazione di edifici ad energia quasi zero in climi mediterranei. La struttura è concepita in modo da consentire la massima flessibilità e la possibilità di diverse configurazioni spaziali relative a nuove future trasformazioni ed esigenze abitative. Dal punto di vista architettonico le soluzioni proposte mirano a ridurre il fabbisogno energetico dell’edificio in riferimento al contesto climatico, alla destinazione d’uso, alla tipologia edilizia. Gli aspetti legati all’orientamento e alla forma dell’edificio, all’isolamento dell’involucro, a soluzioni per la mitigazione dell’irraggiamento solare e relativo carico termico, all’utilizzo di materiali ad alte prestazioni, all’integrazione di fonti di energia rinnovabili, hanno costituito le basi per la progettazione di soluzioni tecniche, costruttive e impiantistiche adatte alla realizzazione di un manufatto di elevata qualità architettonica ed ambientale.
I risultati preliminari della sperimentazione dimostrano che l’efficienza energetica dell’nZEB è maggiore rispetto agli edifici preesistenti. Gli obiettivi futuri, come evidenziato dal Prof. De Rossi, saranno quelli di ricercare materiali costruttivi innovativi e di estendere la sperimentazione all’intero settore delle costruzioni.

Spazio alle idee

Il Presidente di Confindustria Filippo Liverini ha individuato nella sostenibilità il “driver” dello sviluppo industriale del territorio provinciale. Quest’ultimo, essendo caratterizzato da piccole e medie imprese, che soffrono l’incapacità di stare sul mercato e di realizzare economie di scala, dovrebbero orientarsi maggiormente verso strategie di sostenibilità per differenziare i propri prodotti, fortemente legati al territorio. L’agroalimentare costituisce nella provincia di Benevento il 6% del PIL, due punti percentuali in più rispetto al PIL prodotto dallo stesso settore nel capoluogo di regione. Pertanto, occorre investire in questo settore, soprattutto in termini di capitale umano, al fine di evitare la fuga di cervelli.

Conclusione dei lavori

Le considerazioni conclusive sono spettate al Prof. Fabio Amatucci, dell’Università del Sannio, il quale ha sottolineato tre punti fondamentali, emersi dalla tappa tenutasi nell’Ateneo sannita:

  • Il concetto di sostenibilità si sta diffondendo a macchia d’olio non solo nell’ambito della ricerca ma anche tra le imprese. Il Legislatore italiano sta mostrando, negli ultimi anni, una sempre crescente sensibilità verso lo sviluppo sostenibile, ponendo particolare attenzione alle emissioni di CO2 in atmosfera, al costo per lo smaltimento dei rifiuti, e in particolare alla monetizzazione dei costi legati alle esternalità negative;
  • La sostenibilità ambientale e sociale migliora le performance economiche dell’azienda, divenendo “driver” della competitività;
  • Il concetto di sostenibilità non è legato alla singola azienda, ma ad un intero territorio. Le componenti di quest’ultimo sono infatti gli elementi in grado di creare valore per la singola azienda e per il territorio stesso.

 

Marcello Stanco

Dottore di Ricerca in “Economia ed Estimo Rurale” presso il Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi Quantitativi (DEMM) dell’Università degli Studi del Sannio. I suoi principali temi di ricerca riguardano l’innovazione, la sostenibilità e la Responsabilità Sociale d’Impresa nel settore agricolo ed agroalimentare.

Maria Raimondo

Dottoranda in “Economia ed Estimo Rurale” presso il Dipartimento di Diritto, Economia Management e Metodi Quantitativi (DEMM) dell’Università degli Studi del Sannio. Si è occupata dell’implementazione di strategie bioeconomiche nei paesi sviluppati e in via di sviluppo. Attualmente ha come principale tema di ricerca l’Economia Circolare nel settore agricolo ed agroalimentare.