La voce dei protagonisti – Intervista a Ager Oliva

Abbiamo intervistato Tommaso Dami, CEO di Ager Oliva  

 

Ad oggi Ager Oliva è l’unica climate tech company operativa in Italia per quanto riguarda la salvaguardia della biodiversità secolare e della compensazione di CO2. Com’è nata l’idea del progetto?

L’idea di Ager Oliva è nata nel 2015 dall’incrocio tra una mia forte passione personale per l’olivicoltura e la voglia di fermare il terribile declino di questo settore che vede in Italia 30 milioni di ulivi per lo più secolari abbandonati sulle colline dei nostri territori. Ho pensato che fosse impossibile lasciarli abbandonati e che la soluzione migliore fosse farli adottare a distanza da privati ed aziende.
Ho creato il team nel 2020 e l’idea é diventata una startup operativa nel marzo 2021.

Cosa significa adottare o regalare un ulivo per un’azienda?

Adottare un uliveto a distanza non è un semplice gesto di welfare aziendale nei confronti del nostro patrimonio olivicolo e del nostro Pianeta, è la dimostrazione concreta di sensibilità sociale verso il territorio e la biodiversità in cui le aziende operano e le persone vivono. Ad esempio, per ogni campo di 100 ulivi adottato si ricevono 100L d’olio d’oliva extravergine di alta qualità, con bassa acidità e ricco di polifenoli. Inoltre, a livello di visibilità, si ricevono i video dei lavori in campo con il logo dell’azienda, articoli web e comunicati stampa, menzione sui social e sul sito di Ager Oliva e altro ancora.

Quali sono le fasi di recupero della pianta e del terreno e quali sono i vantaggi per l’ambiente?

Le fasi di recupero sono tante e richiedono tanta preparazione teorica. Si parte sempre dal pulire il terreno da pruni ed infestanti per permettere l’accesso in campo agli operatori. Segue la fase di potatura di ripristino della chioma a vaso policonico, prima di andare a fare interventi fogliari biologici per il recupero della salute delle foglie e della parte lignea, attaccati da parassiti, funghi ed insetti vari.
La concimazione è prevalentemente organica e saltuariamente fogliare. Il territorio viene messo in sicurezza ed azzerato il rischio idrogeologico dovuto all’incuria.
Il ciclo agricolo si conclude a fine anno con la raccolta delle olive, la frangitura in frantoi selezionati e l’imbottigliamento. Pronti per far arrivare nelle aziende sostenitrici i frutti del loro preziosissimo e concreto impegno.