La diversity e i costi sanitari delle donne over 65

Dal contributo di Giorgio Fiorentini, membro del Comitato scientifico del Salone della CSR, per il libro Le rotte della sostenibilità (editore EGEA) disponibile a partire dal 2 ottobre 2018.

“Le rotte della sostenibilità” hanno l’obiettivo di offrire una visione dei temi critici per la sostenibilità del sistema socio economico di contesto. L’invecchiamento della popolazione e il presidio della diversity ulteriormente focalizzato sulla salute delle donne over 65 sono parte integrante di questo approccio.
Inoltre vi sono ripercussioni sulla vita delle persone che ricoprono il ruolo di manager di imprese composte da percentuali sempre maggiori di operatori che invecchiano, che si interrogano su quale sarà la prospettiva di sostenibilità economica per far fronte ai costi sanitari crescenti della popolazione anziana oppure quali saranno gli ostacoli che dovranno affrontare, per esempio come figli, nei confronti di genitori che invecchiano.
Tutto questo, piaccia o non piaccia, si ripercuote sui comportamenti dei dipendenti delle imprese.

(…) Molti studi demografici hanno messo in luce come l’Italia sia uno dei luoghi in cui si vive più a lungo, infatti nel nostro paese gli uomini vivono circa 2,3 anni in più della media europea, mentre le donne circa 1,7 anni. Ad oggi la popolazione italiana registra circa 14 milioni di persone appartenenti alla fascia 55-74 anni… Le previsioni indicano che nel 2030 i senior saranno circa 18 milioni. Si tratta, dunque, di un nuovo “pianeta demografico”.

(…) La “diversity” di salute delle donne over 65 si basa su alcune variabili: aspettativa di vita, aspettativa in buona salute e differenze di genere; cronicità; limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi; indennità di accompagnamento.
(…) Considerando la specificità di genere, la spesa sanitaria pubblica (sic et simpliciter) delle donne over 65 è in prima istanza e complessivamente di circa14 miliardi di €. (…) Considerando la specificità di genere, la spesa sanitaria privata (sic et simpliciter) delle donne over 65 è in prima istanza e complessivamente di circa 4.2 miliardi di euro. (…) L’ammontare complessivo della spesa sanitaria per il cluster donne over 65 si colloca in una forbice che va da circa 21.3 miliardi di € a circa 22.6 miliardi di €. (…) Si può affermare che la spesa sanitaria delle donne over 65 è di circa 3.000 € pro capite per un ammontare complessivo di 22.818.768.000 €.

L’invecchiamento della popolazione inteso come “ultimo miglio” dell’età lavorativa e come tempo di vita post pensione avrà delle ripercussioni sulla sostenibilità delle imprese direttamente riguardo all’operatività delle imprese stesse e indirettamente nei confronti dei dipendenti che hanno genitori, parenti ai quali devono dedicare attenzione assistenziale, gestionale ed economica.
Nel nostro caso abbiamo tratteggiato questa situazione per le donne over 65 supportando le doverose e spontanee disponibilità valoriali a far fronte ai bisogni della popolazione in invecchiamento con alcuni dati che offrono una visione concreta di quali sono le esigenze economiche del sistema.
Una delle “rotte della sostenibilità” da seguire ,nel contesto di “welfare universalistico a protezione variabile”, ove lo stato non è in grado di far fronte “in toto” ai costi sanitari della popolazione che invecchia e nella fattispecie della popolazione femminile OVER65, è quella di gestire le imprese con integrazioni economiche per la sostenibilità dei dipendenti che ricoprono l’ ”ultimo miglio” lavorativo nonché politiche ed azioni di welfare aziendale per i dipendenti che hanno genitori e parenti OVER65.