Le voci del comitato scientifico: intervista a Leonardo Becchetti

Intervista a Leonardo Becchetti, professore ordinario di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata, membro del Comitato scientifico del Salone della CSR.

Come più volte ha ricordato anche i cittadini hanno un ruolo fondamentale nell’orientare le imprese verso strategie di sviluppo sostenibili. In che modo le piattaforme digitali e i social possono veicolare la cittadinanza attiva? Come “votare con il portafoglio” sul web?

I mercati oggi hanno un ruolo centrale e su di essi i prezzi sono determinati dall’incontro di domanda ed offerta (da gusti e scarsità relativa dei beni). La domanda siamo noi. Non dobbiamo essere passivi e chiedere a Draghi la soluzione dei nostri problemi. Se tutti quanti da domani decidiamo di “votare col portafoglio”, ovvero di premiare con le nostre scelte di consumo e di risparmio prodotti ed imprese leader nel coniugare qualità del prodotto, dignità del lavoro e sostenibilità ambientale il mondo cambia. I quattro ostacoli alla realizzazione di questa rivoluzione sono consapevolezza, informazione, capacità di tanti piccoli consumatori e risparmiatori di coordinare le loro scelte e differenze di prezzo tra prodotti sostenibili e prodotti convenzionali. In finanza la rivoluzione è già avviata. Circa 20 anni fa ho contribuito a far nascere il primo fondo d’investimento italiano che votava col portafoglio (Etica sgr) nato da un insieme di banche del nostro paese. Oggi tutti i fondi d’investimento, soprattutto sul versante green, votano col portafoglio tanto che l’UE è intervenuta con la propria regolamentazione per evitare il problema del washing. I fondi che si dichiarano “verdi” devono dimostrarlo misurando il loro progresso nella sostenibilità ambientale.

Uno dei fattori principali che frena sia consumatori che imprese nelle scelte sostenibili è rappresentato dal “prezzo” della sostenibilità. Come eliminare questo pregiudizio? Quale il ruolo di innovazione e tecnologia?

Venti anni fa il problema del prezzo e del costo di ricerca dei prodotti sostenibili era sostanziale. Oggi siamo molto avanti. Con Next (Nuova economia per tutti) un network di 45 attori del nostro paese (sindacati, associazioni imprenditoriali, di consumatori, ambientaliste, ONG) abbiamo creato www.gioosto.com una piattaforma online per il consumo responsabile e tra i nostri prodotti abbiamo quelli della Marca del Consumatore. Ai consumatori “pigri” dico che è più comodo fare la spesa dal divano in qualche minuto facendo l’ordine dal cellulare. E a chi si preoccupa dei prezzi ricordo che la pasta della Marca del Consumatore costa 3 euro in più all’anno rispetto al prodotto benchmark convenzionale di riferimento, la passata di pomodoro 1,07 euro l’anno considerando i consumi medi annuali del singolo consumatore. Non ci sono più alibi.

Un altro termine da lei spesso menzionato è quello della generatività. Cosa intende con questa espressione? Si può affermare che una società più sostenibile è una società più felice?

Faccio da anni lavori ecometrici sulle determinanti della soddisfazione di vita delle persone e ho identificato un fattore fondamentale quello della generatività. Noi esseri umani siamo fatti in modo tale che quanto più le nostre azioni hanno impatto positivo e significativo sulla vita altrui tanto più ci accorgiamo che la nostra vita è ricca di senso e soddisfacente. Non possiamo ingannarci e prenderci in giro su questo. Dunque impegnarci nella cittadinanza attiva e nella sostenibilità ci rende più felici. La felicità intesa come soddisfazione e ricchezza di vita è un progetto di vita assolutamente realizzabile. Il problema è che è faticoso perché bisogna decidersi di mettersi in cammino e molte persone oggi sono talmente scoraggiate da non pensare che sia possibile farlo. Dal lato dell’offerta abbiamo cercato di rendere tutto più facile. Oggi possiamo incominciare senza alzarci dal divano facendo un ordine di spesa che rende la nostra vita più bella e generativa.