Aworld: l’app per sconfiggere il cambiamento climatico

Intervista ad Alex Armillotta, Co-founder Aworld, una delle organizzazioni protagoniste del Salone 2021.

Come è nata Aworld e come avete iniziato a collaborare con Act Now, la campagna delle Nazioni Unite?
AWorld è nata dopo una presa di coscienza durante un viaggio di lavoro.
L’abbiamo fondata in tre, oltre a me ci sono Marco Armellino e Alessandro Lancieri, tutti con background e formazione diversi alle spalle ma il destino ha voluto che ci incrociassimo durante il nostro percorso lavorativo, in quanto accomunati da un forte interesse per il mondo delle piattaforme digitali.
Ci stavamo dedicando particolarmente all’e-commerce, nell’ultimo periodo eravamo molto focalizzati nell’ambito della moda.
A un certo punto abbiamo iniziato a collaborare con una multinazionale asiatica del mondo fast fashion, che ci ha contattato con lo scopo di aumentare le vendite sui propri canali digitali. Ci siamo allora recati in una delle sue fabbriche in Cina e lì ci siamo resi conto dell’impatto enorme che la produzione di abbigliamento ha sull’ambiente e sulle persone. La situazione sociale era catastrofica: i dipendenti lavoravano in giganteschi capannoni per 13-14 ore al giorno di fila. Quella ambientale non era di certo più florida: quando chiesi alla guida che ci accompagnava se sapesse quale colore sarebbe andato di moda l’anno seguente, la sua risposta fu: “Guarda il colore del fiume”. Tutti gli scarti dell’azienda finivano direttamente nell’acqua. Quello è stato il giorno che per noi ha segnato il punto di non ritorno e quello in cui abbiamo deciso di lasciare quel mondo, che ormai non ci apparteneva più, e fare qualcosa per migliorarlo.

Da qui alle Nazioni Unite il passo è stato breve: ma come avete fatto?
Non è facile arrivare al palazzo di vetro, devi avere la voglia di cambiare lo stato attuale delle cose, la determinazione e la certezza di riuscirci.
Noi ci abbiamo provato e ci siamo riusciti nel settembre 2019. In quell’occasione c’è stato un incontro decisivo per il nostro futuro, ovvero quello con Martina Donlon, Head of global communication delle Nazioni Unite, che dopo aver sentito la visione e il progetto che avevamo in mente, ci ha ufficialmente invitato a creare una partnership col segretariato. Le Nazioni Unite stavano cercando uno strumento per fare esattamente quello che noi proponevamo e da lì è nato tutto. AWorld è così diventata l’app ufficiale a supporto della campagna ActNow contro il climate change.

Come funziona l’application? In che modo può ognuno di noi dare un contributo allo sviluppo sostenibile?
Lo scopo di AWorld è quello di essere una guida che accompagna le persone nel loro percorso verso la sostenibilità, inoltre punta a sensibilizzarle e le sprona alla cittadinanza attiva.
Come lo fa? Grazie a tecniche di gamification, educa attraverso la condivisione di contenuti sui temi della sostenibilità (utilizzando il framework degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030), suggerisce e stimola azioni individuali quotidiane.
AWorld ha creato infatti la propria metodologia denominata impact engagement, che si basa sull’integrazione di 3 macro-fasi: Awareness, Engagement e Impatto (misurazione).
L’App premia il risparmio generato dalle azioni personali ed è utilizzata da aziende, organizzazioni e istituzioni nei processi di stakeholder engagement interni e esterni.

Che progetti avete per il futuro, come si evolverà Aworld?
Per il prossimo futuro la piattaforma diventerà ancora più innovativa: AWorld infatti rilascerà a settembre una nuova versione arricchita di funzionalità che permetteranno l’organizzazione, la partecipazione, la gestione e la misurazione di impatto di eventi legati ai temi della sostenibilità: raccolte rifiuti nella natura (trash challenge), scambio e donazione di abiti usati, eventi culturali informativi, piantumazioni di alberi e molte altre.
Per un futuro più lontano invece la start-up vorrebbe aiutare le persone a vedere il proprio impatto a 360 gradi. L’idea è quella di collegarci ai sistemi di elettricità e gas delle abitazioni per dare consigli agli utenti su come risparmiare energia o per suggerire delle alternative sempre più green. La nostra missione è integrare il maggior numero di dati possibili da fonti diverse per dare suggerimenti sulle opzioni più sostenibili (servizi, trasporti, prodotti, etc), sempre misurando l’impatto e ovviamente nel pieno rispetto della privacy.